Mentre Kiev festeggia il giorno dell’Indipendenza i russi colpiscono una stazione.
Sono state uccise almeno 22 persone nell’attacco missilistico russo alla stazione ferroviaria di Chaplyne nella regione di Dnipropetrovsk. Proprio nel giorno in cui Kiev festeggiava l’Indipendenza dalla Russia 31 anni fa e sei mesi dall’attacco di Putin. Tra le vittime accertate ci sarebbe anche un bambino di 11 anni e i feriti sarebbero almeno una cinquantina.
“Le operazioni di ricerca e salvataggio alla stazione ferroviaria vanno avanti, metteremo gli occupanti davanti alle loro responsabilità per tutto quello che hanno fatto e di sicuro li spingeremo fuori dalla nostra terra. Nemmeno una macchia di tutto questo male resterà nella libera Ucraina”, denuncia l’orrore in un video pubblicato su Facebook il presidente Zelensky.
Il consigliere del presidente promette: “Risponderemo a questo attacco”. Cinque persone sarebbero morte bruciate in un’auto durante l’attacco. “Chaplyne è il nostro dolore oggi. In questo momento, ci sono 22 morti, cinque dei quali bruciati in macchina, un adolescente di 11 anni è morto, un missile russo ha distrutto la sua casa“, le parole di Zelensky dopo aver aggiornato il bilancio del raid.
La condanna per l’attacco sui civili: crimine di guerra
“Cos’altro serve perché il mondo riconosca questo finto Paese come terrorista? Non dimenticheremo. Non perdoneremo”, ha commentato il presidente del Parlamento ucraino, Ruslan Stefanchuk. Anche il presidente del consiglio europeo Michel si è detto “Inorridito dall’attacco missilistico alla stazione che ha ucciso e ferito molti civili nel giorno dell’indipendenza dell’Ucraina”. E promette che i crimini di guerra commessi dalla Russia non rimarranno impuniti.
Anche il segretario di stato Usa Anthony Blinken ha condannato l’attacco missilistico russo sulla stazione piena di civili come “schema di atrocità. Continueremo, insieme a partner di tutto il mondo, a sostenere l’Ucraina e cercare la responsabilità per i funzionari russi”, ha scritto su Twitter.